quando arriva la “nostra ora” ci si diverte molto di più

 

ci siamo! ancora qualche giorno e la nostra macchina del tempo ci porterà indietro di ben sessanta minuti!!

C’è chi vive con gran piacere questo cambiamento e chi, al contrario, non lo sopporta.

Più che il 21 marzo, giorno di transito dall’inverno alla primavera, aspetto l’ultima domenica dello stesso mese, adozione dell’ora legale, per sentirmi realmente rinato, pronto a rigenerarmi sia a livello fisico che mentale, semmai ce ne fosse bisogno.

Quando al mattino ci si alza non è ancora buio e al pomeriggio, dopo aver timbrato il cartellino, ti accorgi che il giorno è ancora lì a portata di mano per farti una passeggiata al parco (attenzione ai koolinudi) o tra i vicoli del centro e godersi le piazze, ai piedi delle immancabili cupole barocche, seduti sul muretto del Pantheon o sulla panchina di piazza Navona o ancor meglio al tavolino di un bar con due salatini e una biretta (biretta = birretta) o un analcolico o, se vogliamo farci del male, una coppa gelato da Giolitti per non parlare di una granita di caffè con panna (se non temi una notte in bianco).

Quante cose si possono fare in un’ora e quante si potrebbero cambiare se si potesse tornare indietro di un’ora…un’ora soltanto……